mercoledì 9 dicembre 2009
Judith Butler
Judith Butler è nata a Cleveland, il 24 febbraio 1956 ed è una filosofa post-strutturalista statunitense.
Ha dato dei contributi nei campi del femminismo, dell'etica e della filosofia politica. Attualmente è professoressa presso il Dipartimeno di retorica e letterature comparate all'Università della California, Berkeley.
Negli ultimi lavori ha focalizzato l'attenzione sulla filosofia ebraica, criticando particolarmente il sionismo .
Nel 1990 ha pubblicato Gender Trouble, nel quale discusse le opere di Simone de Beauvoir, Julia Kristeva, Sigmund Freud, Jacques Lacan, Jacques Derrida e Michel Foucault.
Il nodo cruciale delle argomentazioni dei suoi libri è quello della coerenza delle categorie sessuali, di genere, e della sessualità, come per esempio, il genere mascolino e il desiderio alla eterosessualità in un corpo di uomo. Questi atti fisici stilizzati, nella loro ripetizione, stabiliscono l'apparenza dell'essenza, il "cuore" ontologico del genere.
Il senso delle teorie di genere sessuale, è definito performativo. Butler, sostenne in uno dei suoi libri, la non autenticità e volontarietà delle scelte di genere, in quanto la società decide a priori quali possibilità sessuali e di genere sono socialmente permesse per apparire come coerenti e naturali. Nel libro, la filosofa, ha approfondito la componente biologica quella culturale e quella naturale della sessualità, arrivando alla conclusione che senza una ferma critica al sesso visto come prodotto culturale-linguistico, la distinzione sesso-genere dal punto di vista di una strategia femminile di contestazione al genere binario asimmetrico e all'eterosessualità obbligatoria risulterebbe inefficace.
Nel 1997 la Butler, ha approfondito la questione della censura, dell'intimidazione e dell'incitamento alla violenza contro minoranze e diversità. Sulla censura, l'autrice ha rilevato che il problema è alquanto intricato, delicato e variegato, di difficile valutazione, al punto che Butler ha proposto un innovativo concetto di censura relazionato con le modalità del linguaggio e della comunicazione.
In altri lavori successivi, si è occupata del fenomeno della pornografia e dell'etica-morale sessuale del XIX secolo.
Ha dato dei contributi nei campi del femminismo, dell'etica e della filosofia politica. Attualmente è professoressa presso il Dipartimeno di retorica e letterature comparate all'Università della California, Berkeley.
Negli ultimi lavori ha focalizzato l'attenzione sulla filosofia ebraica, criticando particolarmente il sionismo .
Nel 1990 ha pubblicato Gender Trouble, nel quale discusse le opere di Simone de Beauvoir, Julia Kristeva, Sigmund Freud, Jacques Lacan, Jacques Derrida e Michel Foucault.
Il nodo cruciale delle argomentazioni dei suoi libri è quello della coerenza delle categorie sessuali, di genere, e della sessualità, come per esempio, il genere mascolino e il desiderio alla eterosessualità in un corpo di uomo. Questi atti fisici stilizzati, nella loro ripetizione, stabiliscono l'apparenza dell'essenza, il "cuore" ontologico del genere.
Il senso delle teorie di genere sessuale, è definito performativo. Butler, sostenne in uno dei suoi libri, la non autenticità e volontarietà delle scelte di genere, in quanto la società decide a priori quali possibilità sessuali e di genere sono socialmente permesse per apparire come coerenti e naturali. Nel libro, la filosofa, ha approfondito la componente biologica quella culturale e quella naturale della sessualità, arrivando alla conclusione che senza una ferma critica al sesso visto come prodotto culturale-linguistico, la distinzione sesso-genere dal punto di vista di una strategia femminile di contestazione al genere binario asimmetrico e all'eterosessualità obbligatoria risulterebbe inefficace.
Nel 1997 la Butler, ha approfondito la questione della censura, dell'intimidazione e dell'incitamento alla violenza contro minoranze e diversità. Sulla censura, l'autrice ha rilevato che il problema è alquanto intricato, delicato e variegato, di difficile valutazione, al punto che Butler ha proposto un innovativo concetto di censura relazionato con le modalità del linguaggio e della comunicazione.
In altri lavori successivi, si è occupata del fenomeno della pornografia e dell'etica-morale sessuale del XIX secolo.
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